Avere problemi di tensione all’interno della propria casa o azienda non è un problema così lontano. Bisogna comprendere come comportarsi nel caso specifico e se ci sono possibilità di ottenere un risarcimento del danno.
Avere dei problemi legati alla tensione in casa o in azienda è quasi cosa di tutti i giorni, sia essi che possano essere in eccesso, quindi si parla di sovratensione, sia che possa essere inferiore ai limiti previsti, ovvero sottotensione.
Questi episodi, al di là dei disagi operativi che possono creare, possono creare anche dei danni a beni elettronici, come per esempio il fotovoltaico, il frigoriferio, la lavatrice, computer o magari a dei macchinari aziendali, creando più o meno danni economici.
Come bisogna comportarsi in presenza di questi episodi? E’ possibile richiedere un risarcimento del danno?
In questo articolo cercheremo di fare chiarezza in merito.
Come richiedere la verifica della tensione di fornitura?
La prima cosa da fare quando si verificano episodi del genere è quello di richiedere una verifica di tensione al distributore di zona per conto del proprio fornitore di energia elettrica. Circa l’80% della rete elettrica nazionale è gestita da E-Distribuzione (ex Enel Distribuzione).
Come anticipato la richiesta deve essere presentata al proprio fornitore, il quale ti informerà delle tempistiche e dei costi per poter richiedere la verifica di tensione.
Una volta che avrai accettato, attraverso la compilazione di un modulo o una richiesta online tramite il sito del fornitore, lo stesso inolterà la richiesta di verifica al distributore territorialmente di competenza entro due giorni lavorativi.
Il distributore, a sua volta, procederà con la verifica che sostanzialmente consiste nell’installare presso il punto di prelievo dei misuratori di tensione per 7 giorni in modo da poter rilevare costantemente i valori. La tolleranza è prevista nel range del +/- 15%.
In ogni caso il distributore dovrà comunicare l’esito al fornitore entro 20 giorni lavorativi dal ricevimento della richiesta. A sua volta, il fornitore dovrà informarti entro due giorni lavorativi dal ricevimento dell’esito da parte del distributore.
Se per responsabilità del distributore l’esito della verifica viene comunicato oltre il tempo massimo, solo per i clienti domestici, si avrà diritto a ricevere un indennizzo automatico pari a 40,25€, il quale raddoppia se il ritardo supera il doppio del tempo previsto, e triplica se il ritardo supera il triplo del tempo previsto.
Cosa succede se il valore della tensione non risulta corretto?
Se a seguito della verifica vengono accertati valori della tensione di fornitura non compresi nei limiti previsti dalla normativa tecnica, il distributore deve rispristinare il corretto valore della tensione entro 50 giorni lavorativi dalla comunicazione dell’esito della verifica. Qualora lo stesso abbia necessità di richiedere autorizzazioni a terzi (es. comune) il termine dei 50 giorni decorre dal momento che vengono ottenuti i permessi richiesti.
Anche in questo caso se il ripristino subisce un ritardo per responsabilità del distributore scatta un indennizzo di 40,25€ che può arrivare fino a il ripristino avviene oltre il tempo massimo, il cliente domestico deve ricevere un indennizzo 120€,
Inoltre se il distributore ha già accertato valori di tensione non corretti in seguito alla richiesta di un altro cliente nella stessa porzione di rete, può non eseguire la verifica, ma deve ripristinare il corretto valore della tensione entro 50 giorni lavorativi dalla data di ricevimento della seconda richiesta.
Se invece il livello della tensione risulti conforme ai limiti previsti dalla normativa tecnica, sarà richiesto al cliente il pagamento di un contributo forfettario definito dall’Autorità e pari a 150€.
Quali sono oggi i tempi di ripristino dei valori di tensione?
Come si dice? Tra il dire e il fare c’è di mezzo il…..
Per comprendere come stanno effettivamente le cose tra le tempistiche previste dagli standard e quanto accade realmente nella pratica occorre visionare i dati ufficiali dell’Autorità, pubblicati nella consueta relazione annuale. I dati si riferiscono al 2023.
Quello che emerge è che oggi (o almeno nel 2023) i tempi previsti di ripristino sono ampiamente non rispettatati.
Per quanto riguarda le utenze in bassa tensione (BT) abbiamo il doppio del tempo per il completamento dei lavori di ripristino, quindi 100 giorni. Mentre per quanto riguarda le utenze in media tensione (MT) viene impiegato 6 volte del tempo in più per il completamento dei lavori, arrivando a 300 giorni.


Cosa fare in caso di danni e/o ritardi?
Per affrontare eventuali ritardi nel ripristino dei corretti valori di tensione, i quali potrebbero portare anche al blocco di alcune operativa sia in casa che in azienda (come il non poter utilizzare determinati dispositivi o macchinari), è consigliabile inviare un reclamo formale al distributore di riferimento dettagliando e quantificando i danni (principalmente economici) che il non regolare livello di tensione sta crendo, avanzando a tutti gli effetti una richiesta di risarcimento del danno.
In questi casi, visto la complessità della procedura, in quanto bisogna comunque preparare tutta una serie di documentazione e scrivere un reclamo che sia completo sia dal punto di vista tecnico che legale, è consigliato rivolgersi a dei professionisti esperti del settore energetico e legale.
Noi di Reclami Gas e Luce siamo al fianco dei consumatori da anni, offrendo supporto costante, garanzia del risultato, personale qualificato e tutela dei diritti del consumatore.
Contattaci oggi stesso per ricevere maggiori informazioni su come poter avanzare la tua richiesta di risarcimento danni.
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