L’attivazione di una fornitura di energia elettrica e gas ha degli standard di qualità ben definitivi, ovvero devo essere evasi in un determinato lasso di tempo. Se ciò non avvenisse il cliente finale ha diritto a degli indennizzi automatici. Tuttavia puoi capitare che derivino anche dei disagi per il ritardo dell’attivazione.
Quando si parla di attivazione di una fornitura bisogna fare distinzione in base alla pratica richiesta, difatti possiamo avere:
- Voltura;
- Subentro;
- Nuovo allaccio.
Adesso li vedremo brevemente tutti e tre.
Voltura
La voltura consiste nell’effettuare il cambio di intestazione del contratto di fornitura già attivo e può essere effettuata sia con il fornitore che ha attivo il contratto o con qualsiasi altro.
Il tempo tecnico per ottenere una voltura senza cambiare venditore è normalmente di cinque giorni lavorativi, così suddivisi:
- entro tre giorni lavorativi dalla richiesta il venditore comunica l’accettazione al cliente;
- due giorni lavorativi per l’aggiornamento dei dati ai soggetti responsabili (come il distributore).
Mentre per quanto riguarda la voltura con cambio venditore l’evasione dipende dai tempi minimi necessari per la registrazione del nuovo contratto da parte del fornitore scelto.
Subentro
A differenza della voltura con il subentro si vuole effettuare la riattivazione di un contatore che è cessato.
In questo caso la richiesta va presentata al venditore scelto che, una volta ricevuta tutta la documentazione completa, dovrà trasmetterla al distributore di zona entro e non oltre due giorni lavorativi.
Il distributore, a sua volta, dovrà attivare la fornitura entro cinque giorni lavorativi.
Quindi il tempo massimo di evasione è di sette giorni.
Nuovo allaccio
Infine abbiamo la pratica di nuovo allaccio, ovvero la posa di un nuovo contatore.
In questo caso le tempistiche possono subire delle variazioni in base alla tempistica di accettazione del preventivo, eventuali autorizzazioni a terzi.
Riassumendo possiamo dire che una volta accettato il preventivo occorrono:
- 10 giorni lavorativi se l’intervento è considerato lavoro semplice, cioè se occorre solo posare il contatore ed eventualmente intervenire sulla presa;
- 50 giorni lavorativi se occorrono lavori complessi (scavi, autorizzazioni, ecc..).
Ritardo attivazione, cosa fare?
Come anticipato quando vi è un ritardo sull’evasione di una delle pratiche scattano degli indennizzi automatici per il cliente finale che possono arrivare fino a 105€.
Tuttavia alle volte kamagra 100 mg a cosa serve l’indennizzo non compensa gli effettivi disagi derivanti dal ritardo della fornitura: bastì immagine come non sia possibile prendere possesso di un immobile in quanto non è stato completato un subentro, motivo per cui occorrerà soggiornare in un hotel.
Proprio per questo se in virtù del ritardo il cliente finale subisce dei disagi che riesce a quantificare, è possibile effettuare una richiesta di risarcimento al fornitore.
Un team a tua disposizione
Negli anni il nostro team ha gestito diversi casi legati ai disagi correlati ad un ritardo dell’attivazione di una fornitura.
Citandone un paio un fioraio che ha dovuto gettare centinaia di euro di merce a seguito di una tardiva riattivazione per morosità o ad un consumatore privato che, vedendosi ritardata l’attivazione della fornitura di gas, si è dovuto adoperare per acquistare alcune stufette elettriche per sopperire al freddo.
Se hai subito un ritardo nell’attivazione di una fornitura di energia elettrica e/o gas, contatta il nostro team di esperti e sottoponi il tuo caso.