Contratti attivati con l’inganno: cosa fare in caso di telefonate sospette e truffe

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Contratti attivati con l’inganno: cosa fare in caso di telefonate sospette e truffe

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Cresce il fenomeno delle attivazioni non richieste di forniture luce e gas tramite contatti telefonici ingannevoli. Dati recenti mostrano che quasi tutte le chiamate ricevute dagli utenti hanno contenuti fuorvianti, e in quasi un caso su due l’operatore si finge l’attuale fornitore. Al centro della truffa, la richiesta di un innocente codice ricevuto via SMS.

Da anni, Reclami Gas e Luce è al fianco dei cittadini nella gestione di reclami e contenziosi legati al mercato dell’energia. La nostra esperienza, costruita su migliaia di pratiche risolte con esito positivo, ci ha insegnato a riconoscere e affrontare rapidamente le tecniche utilizzate dai call center per indurre le persone ad attivare forniture non richieste. Oggi, il problema si presenta in forme sempre più sofisticate e aggressive, con l’uso improprio del codice OTP (One Time Password) come strumento principale per aggirare il consenso scritto del consumatore.

Secondo i dati diffusi da Consumerismo No Profit, sulla base di oltre 10.000 segnalazioni ricevute attraverso il Portale Antitruffa, il 97% delle telefonate commerciali relative a luce e gas contiene elementi ingannevoli. Un dato preoccupante, che rivela quanto il telemarketing nel comparto energetico abbia superato il limite del lecito.

Nel 47,9% dei casi, l’operatore si presenta come il fornitore attuale dell’utente, millantando aggiornamenti contrattuali, cambi di tariffa o controlli amministrativi urgenti. In altre telefonate, l’interlocutore si dichiara inviato dall’Autorità di regolazione (ARERA), oppure sostiene di agire per conto di associazioni dei consumatori o gestori nazionali inesistenti.

Come funzionano le truffe

Ci sono svariati modi per colpire una vittima ignara:

  • Presentazione ambigua o falsa dell’operatore: dichiarano di lavorare per l’azienda attuale del cliente senza esserne autorizzati.
  • Uso del nome di enti pubblici: ARERA, Autorità Garante, o pseudo-gestori mai esistiti.
  • Urgenze simulate: cambi di prezzo imminenti, chiusura di canali tariffari, necessità di verifica urgente dei dati.
  • Codici OTP mascherati da verifica: il cliente riceve un codice sul cellulare, e lo comunica senza sapere che sta firmando un nuovo contratto.

A volte, il meccanismo si basa su un’apparente innocua richiesta: l’operatore comunica che il cliente riceverà un SMS contenente un codice, da utilizzare per “confermare i propri dati” o “bloccare un cambio fornitore non autorizzato”. In realtà, quel codice è un’autorizzazione contrattuale a tutti gli effetti.

Il codice OTP, se comunicato verbalmente durante la chiamata, valida legalmente un contratto. Molte persone lo ignorano e si fidano, pensando di difendersi. Al contrario, stanno firmando digitalmente una nuova fornitura, a condizioni spesso peggiori e con vincoli nascosti.

Le tecniche di persuasione utilizzate dai finti operatori, poi, sono ben studiate. Gli operatori telefonici creano un senso di urgenza, spingono l’utente a reagire d’impulso, propongono vantaggi economici generici e, nel caso in cui trovino resistenza, invocano l’autorità di un ente istituzionale per rafforzare la propria posizione.

In molti casi, viene detto che la telefonata serve per evitare la perdita di agevolazioni, o che “da domani” cambiano le condizioni di fornitura. Alcuni si presentano con nomi ambigui, simili a quelli dei fornitori reali, rendendo difficile distinguere una comunicazione autentica da una finta.

Gli strumenti più efficaci per tutelarsi

1. Iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO)
Questo strumento permette di limitare le chiamate commerciali, sia su linea fissa che mobile. È possibile registrarsi gratuitamente tramite il sito ufficiale, via telefono o con il modulo scaricabile. Dopo l’iscrizione, le aziende non possono legalmente contattare il numero, se non in presenza di un consenso espresso recente.

2. Diffidenza verso qualsiasi richiesta telefonica di dati
Nessun operatore affidabile chiede al telefono codici ricevuti via SMS, dati bancari o documenti personali. In caso di richiesta, è consigliabile interrompere subito la comunicazione e contattare direttamente l’azienda, utilizzando numeri ufficiali disponibili sul sito del fornitore.

3. Blocco e segnalazione dei numeri sospetti
I telefoni moderni permettono di bloccare rapidamente numeri specifici. Inoltre, applicazioni come Truecaller e Dovrei Rispondere? offrono la possibilità di identificare numeri già segnalati da altri utenti.

4. Valutare la credibilità del contenuto della chiamata
Chi parla di “disattivazioni”, “perdite di benefici” o “mancate risposte precedenti” senza fornire riferimenti scritti o documentabili, sta con ogni probabilità cercando di indurre il cliente a un’azione impulsiva. Nessun contratto serio si stipula in tre minuti al telefono.

5. Utilizzare canali ufficiali per ogni dubbio
In caso di dubbio, verificare sempre con il servizio clienti del proprio fornitore. È buona prassi richiedere qualsiasi proposta per iscritto, tramite email certificata o posta ordinaria.

6. Segnalare l’accaduto alle autorità competenti
Il Portale Antitruffa consente di inviare segnalazioni dettagliate. È utile conservare il numero, l’orario della chiamata e il contenuto dichiarato dall’operatore. Ogni segnalazione aiuta a tracciare comportamenti scorretti e costruire dossier utili alle indagini.

7. Tenere sotto controllo i propri contratti attivi
Chi sospetta un cambio fornitore non autorizzato può controllare la propria posizione contrattuale attraverso il Portale Consumi di ARERA o rivolgersi a un consulente per verificare la correttezza delle informazioni ricevute.

Alla luce dell’ampia diffusione del fenomeno, alcune associazioni stanno spingendo per una modifica legislativa che renda non validi i contratti energetici firmati al telefono. La raccolta firme, già arrivata a oltre 100.000 adesioni, punta a ottenere un cambio normativo chiaro e definitivo.

Secondo il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele, le tecniche descritte violano le regole di trasparenza, ma vanno oltre: si configurano reati veri e propri, come truffa, frode e sostituzione di persona. Il vuoto normativo attuale consente ai call center di operare ai margini della legalità, con danni ingenti per i cittadini.

Il nostro impegno

Il fenomeno del telemarketing energetico aggressivo non mostra segni di riduzione. Le segnalazioni aumentano, le truffe si affinano e i rischi per i cittadini sono reali.

In questa situazione, il ruolo di chi opera con competenza e continuità a fianco dei consumatori diventa ancora più importante. Reclami Gas e Luce, forte di oltre 5.000 casi gestiti e più di un milione di euro recuperati, offre un supporto costante.

Ogni giorno lavoriamo per restituire chiarezza, sicurezza e correttezza nei rapporti tra utenti e fornitori. La difesa dei diritti passa dalla consapevolezza e da strumenti efficaci. Sapere cosa non dire al telefono può fare la differenza tra una scelta libera e una truffa ben camuffata. Hai subito una truffa o hai un reclamo da fare? Non esitare a contattarci.

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