Secondo la Relazione ARERA 2025, sono cresciute le domande di conciliazione per problemi con le utenze luce, gas e acqua, di cui solo il 63% si è concluso con un accordo. Cala il tasso di risoluzione diretta, mentre il 67% delle controversie viene affrontato con l’assistenza di un professionista.
Nel 2025 il Servizio Conciliazione istituito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha gestito 34.564 richieste, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. Parliamo di cittadini che hanno deciso di contestare bollette, fatturazioni scorrette o comportamenti poco trasparenti da parte dei fornitori. Ma ciò che emerge con forza dal quadro annuale è un altro dato: quasi 7 pratiche su 10 vengono oggi affidate a professionisti.
Il processo di conciliazione si conferma una risorsa preziosa per il consumatore. Grazie agli accordi raggiunti tra utenti e aziende, sono stati recuperati complessivamente 21 milioni di euro. Ma il sistema mostra segni di affaticamento: gli accordi trovati sono in calo, le tempistiche leggermente più lunghe e l’accessibilità diretta sembra ridursi.
Come Reclami Gas e Luce, abbiamo affiancato oltre 5.000 consumatori nelle loro pratiche, recuperando più di un milione di euro. Si tratta di casi reali, risolti con metodo, competenza e continuità. Esperienza, la nostra, costruita giorno dopo giorno, accanto alle persone che chiedono solo di pagare il giusto e ricevere ciò per cui hanno firmato un contratto.
Dove nascono i contenziosi: la Relazione ARERA 2025
I dati 2025 mettono in evidenza una costante: il grosso delle controversie riguarda energia elettrica e gas naturale. Nello specifico:
- 13.826 domande hanno riguardato l’elettricità;
- 11.407 il gas;
- 3.803 le forniture “dual fuel” (un’unica bolletta per luce e gas);
- 346 le pratiche presentate da prosumer (produttori-consumatori);
- 44 il telecalore.
L’ampiezza delle segnalazioni riflette la complessità delle offerte proposte dai fornitori e il crescente disallineamento tra ciò che viene promesso e ciò che viene poi fatturato. Sul fronte dei reclami inviati direttamente ai fornitori, i numeri presentano andamenti divergenti.
Per l’energia elettrica, si registrano:
- 298.690 reclami scritti (-8,3%);
- 261.117 richieste di informazione (-20,7%);
- 6.566 rettifiche di fatture;
- 565 rettifiche di doppia fatturazione (-57%).
Nel gas, invece, i reclami sono aumentati del 19,5%, con 202.784 lettere scritte, perlopiù da clienti domestici nel mercato libero. Anche in questo caso, le rettifiche di fatturazione si aggirano intorno a quota 7.775, mentre le richieste scritte di informazioni calano.
Nel complesso, gli indennizzi automatici riconosciuti per mancato rispetto degli standard di qualità ammontano a oltre 2 milioni di euro (di cui 1,1 milioni per l’elettricità e 922 mila euro per il gas).
Molti dei clienti che si rivolgono a noi portano alla luce errori nei conteggi, addebiti per servizi non attivati, modifiche contrattuali unilaterali, conguagli retroattivi o rimborsi bloccati. In numerosi casi, la conciliazione diventa l’unico strumento efficace per ottenere un risultato concreto. Ma tentare di avviare questa procedura senza un supporto adeguato può rivelarsi un percorso complicato e poco produttivo.
Cresce il numero delle richieste, ma si riduce la percentuale di accordi
Nonostante l’aumento delle domande, il tasso di accordo è sceso al 63%, contro il 70% del 2024. Un calo che segnala una difficoltà crescente nel trovare soluzioni condivise tra cliente e azienda. Anche i tempi di gestione delle pratiche sono leggermente aumentati, con una media di 57 giorni per la chiusura di ciascun caso.
La conciliazione prevede un confronto assistito tra le parti, durante il quale si prova a raggiungere un’intesa che consenta di chiudere il contenzioso in modo rapido, senza ricorrere a cause legali. Laddove l’utente sia ben rappresentato e supportato da chi conosce il funzionamento interno del mercato energetico, le possibilità di chiudere con un esito positivo aumentano in modo significativo.
La conciliazione è uno strumento che offre concrete possibilità di risarcimento e risoluzione dei conflitti. Ma i numeri evidenziano una progressiva difficoltà per il singolo utente ad affrontare da sé questo percorso. I fornitori si presentano spesso ben strutturati, con reparti legali interni e una profonda conoscenza delle norme. Il cittadino, al contrario, è quasi sempre privo delle competenze necessarie.
La crescita del ricorso ai delegati conferma che la figura del professionista esperto è oggi indispensabile per ottenere risultati concreti. Il rischio, in caso contrario, è di vedere respinte le richieste o di accontentarsi di soluzioni parziali.
Il nostro impegno
Nel 2025 sono stati recuperati 21 milioni di euro grazie alla conciliazione. Ma quel denaro è stato restituito a chi ha saputo attivare gli strumenti giusti al momento giusto.
Reclami Gas e Luce si propone ogni giorno come punto di riferimento per chi vuole difendere i propri diritti nel campo dell’energia. Senza imprecisioni, attese infinite o illusioni. Il nostro lavoro è quello di risolvere problemi e lo facciamo con metodo, risultati e un impegno costante al fianco dei cittadini.
L’attività di Reclami Gas e Luce si fonda su un’esperienza pluriennale maturata nell’ambito della tutela energetica, con uno staff composto da esperti legali e tecnici del settore. I nostri numeri parlano chiaro:
- Oltre 5.000 reclami gestiti;
- Più di 1 milione di euro recuperati.
Chi sceglie di farsi seguire da professionisti non solo aumenta le possibilità di successo, ma si libera dal peso di affrontare da solo un sistema sempre più complesso. Sappiamo bene quanto possa essere difficile e proprio per questo abbiamo costruito un servizio completo, pensato per chi vuole chiarezza, tutela e soluzioni.